Seleziona una pagina

Dopo aver introdotto Ester e Assuero, oggi raccontiamo l’altro dipinto di Ercole Graziani il Giovane realizzato per Palazzo Scarani e che ha come protagonista un’altra eroina della cultura ebraica, ovvero Giuditta.

La vicenda è tratta dal Libro di Giuditta, contenuto nella Bibbia cattolica ed accettato come canonico dal Concilio di Trento nel 1546, ma escluso da quella ebraica e classificato come apocrifo. Al suo interno si narra di come l’esercito assiro, capeggiato da Oloferne, stia diventando una minaccia sempre maggiore per il popolo ebreo ed avanzi verso Israele. Oloferne giunge a Betulia, luogo di confine e villaggio di Giuditta, che viene descritta come una giovane vedova, bella quanto determinata.

Per salvare il suo popolo, Giuditta si reca all’accampamento di Oloferne, si presenta al generale fingendosi sua alleata e partecipa ai suoi festeggiamenti. Una volta ubriaco, Oloferne cerca di approfittare di lei, la quale, invocando l’aiuto divino per avere abbastanza forza, sfodera la spada del generale e lo colpisce alla gola fino a decapitarlo. La testa del nemico viene portata ai concittadini di lei come prova, mentre gli Assiri, avendo perso il proprio comandante, si disperdono e non rappresentano più un pericolo.

Solo la Chiesa Copta dedica a Giuditta un giorno del calendario, ovvero l’11 Settembre, ciò nondimeno il suo personaggio è celebrato attraverso diversi generi d’arte, oltre che in pittura, anche in scultura, musica, poesia ed anche nel cinema.

La particolarità di Giuditta e Oloferne di Graziani è che non segue nessuna delle rappresentazioni della vicenda maggiormente diffuse fra le opere d’arte del Rinascimento e del Barocco, ovvero il momento cruento della decapitazione (“Giuditta decapita Oloferne”, come le celebri opere di Caravaggio o Artemisia Gentileschi) o la figura della donna che regge la testa decapitata, la cosiddetta “Giuditta vittoriosa”. Qui, con una disposizione dei personaggi quasi teatrale, si vede il momento in cui Giuditta convince Oloferne a fidarsi di lei. Una scelta simile è stata operata nel XVI sec. dal pittore tedesco Lucas Cranach il Vecchio, che rappresenta i due personaggi durante il banchetto.

Giuditta