La Sibilla Lybia della Quadreria di ASP Città di Bologna proviene dalla bottega di Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino (1591 – 1666), e ciò che vi andiamo a raccontare non è la sua storia, ma la sua identità.
Le sibille sono figure mistiche provenienti dalla mitologia greca e da quella romana, si tratta di giovani donne dotate del potere di vaticinare il futuro. Varrone (I sec. a.C.) compone una lista di dieci sibille collocate in diversi luoghi del bacino del Mediterraneo.
La Sibilla Libica compare come seconda in questo elenco, che la colloca, appunto, in Libia; nella mitologia greca è figlia di Lamia e nipote di Poseidone in persona. Euripide (V. sec. a.C.), infatti, la nomina nel prologo della Lamia, mentre Pausania (II sec. d.C.) la ricorda come la più antica di tutte. Successivamente, le figure delle sibille sono state acquisite dalla cristianità e nei loro vaticini sono stati letti i primi presagi della venuta di Cristo; ecco perché Michelangelo (1475 – 1564) le affianca ai profeti nella Cappella Sistina.
La Sibilla Lybia del Guercino è oggi custodita a Buckingham Palace, presso le Royal Collections, e fa parte di quella serie di sibille che il maestro dipinse tra gli anni ’40 e ’50 del Seicento. La Sibilla della Quadreria è certamente databile dopo questo periodo, non ha alcun tipo di attributo al di fuori del libro, che da sempre contraddistingue la rappresentazione delle profetesse. La sua particolarità sta nello sguardo, che non è diretto davanti a sé verso lo spettatore: le guarda letteralmente “oltre”…
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