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Ormai da più di una settimana è aperta al pubblico l’esposizione di mappe seicentesche provenienti dal patrimonio di ASP Città di Bologna: il set di cinque mappe edite nella seconda metà del XVII sec. dallo stampatore Giuseppe Longhi ed incise da Carlo Scotti e Pietro Todeschi. Le mappe, sviluppate su modelli Olandesi, raffigurano quattro continenti ed il globo terrestre. La loro esposizione al pubblico celebra l’unione dello studio geografico con la rappresentazione artistica e figurativa, frutto dell’ingegno umano durante fiorenti secoli di esplorazione.

Il successo dell’inaugurazione della sala, avvenuta il 26 Maggio 2017, nel corso della nona edizione di “It.a.cà – Migranti e viaggiatori: Festival del Turismo Responsabile”, è dovuto all’efficace collaborazione tra ASP Città di Bologna, il Comune, ed i diversi enti che hanno partecipato (Urban center Bologna, Università degli Studi di Urbino, USE-IT Bologna, La Girobussola, il Museo Tolomeo, Next Generation Italy, The Bottom Up), presenti attraverso i relatori della conferenza “L’identità dei luoghi tra realtà e rappresentazione: Bologna attraverso le sue mappe”. Lo scopo di questo seminario è stato quello di illustrare i diversi sguardi e punti di vista possibili su un territorio, come accadeva in passato nella redazione della carta geografica di una nuova terra. L’evento si è concluso con la significativa performance Hic Sunt Leones, dei Cantieri Meticci.

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Dalla "Nova Totivs Orbis Terrarvm Tabula", il dettaglio dell'impresa della Regina Cristina di Svevia, tratto dalla mappa romana usata da Longhi come modello e riportato nella mappa bolognese.