Seleziona una pagina

Cari amici della Quadreria di ASP Città di Bologna,

siamo nel periodo di Carnevale, in cui ci si traveste e si mangiano dolci, ed il Quadro in Cucina di oggi è proprio a tema. Si tratta del ritratto della Marchesa Euride Manfredi Gozzadini, di Giovanni Antonio Burrini (1656 – 1727). Fu tra i pittori bolognesi più originali tra il XVII ed il XVIII sec., le sue opere si caratterizzavano per fantasia pittorica e sapiente forza espressiva, eccezionali rispetto alla cultura artistica bolognese dell’epoca. Lavorò alla corte del ricco mecenate bolognese, Giulio Cesare Venenti, la cui famiglia lasciò un’importante eredità all’Opera Pia dei Poveri Vergognosi ed alcuni pezzi pregiati di quel lascito sono in esposizione presso la Quadreria.

Quando il suo maestro, Domenico Maria Canuti, partì per Roma, Burrini passò allo studio di Lorenzo Pasinelli. Tuttavia, fu il soggiorno a Venezia che influenzò Burrini nello stile. Oltre a ciò, Burrini fu tra i membri fondatori dell’Accademia Clementina di Bologna (1709). Particolarmente apprezzato per la sua maestria nella ritrattistica, quando non era impegnato a dipingere soggetti reali come i nobili committenti, Burrini si esibiva in esercizi di stile, le “teste di carattere”, ovvero studi sui tipi umani, come la Testa di Giovane presente al Museo d’Arte Industriale “Davia Bargellini”.

Abbiamo scelto la Marchesa Euride per il Carnevale, poiché nel dipinto si è fatta raffigurare nei panni di Pandora e la ricetta che ci introduce è quella delle “Sfrappole”. La loro tradizione probabilmente risale a quella delle frictilia, sfoglie di farina di farro fritte nel grasso e guarnite al miele, che nell’antica Roma venivano preparate e vendute per strada, in occasione di ricorrenze festive. Oggi sono conosciute a Bologna come “sfrappole”, a Genova e Torino come “bugie”, in Toscana come “cenci”, nell’Italia centro-meridionale come “chiacchiere” ed in inglese come Angel Wings, ovvero “Ali d’angelo”

Ingredienti 

260 gr di farina
1 uovo
15 gr di  cognac (o brandy)
50 ml di succo d’arancia
10 gr burro
10 gr zucchero a velo
un pizzico di sale
strutto o olio di arachide
zucchero a velo vanigliato

Preparazione

1. Unire alla farina il burro morbido, l’uovo, il succo d’arancia, il liquore, lo zucchero a velo e il pizzico di sale.
2. Impastare fino ad ottenere un composto omogeneo, morbido ed elastico.
3. Lasciare riposare l’impasto per qualche ora nel frigorifero.
4. Tirate la sfoglia con il mattarello su un piano infarinato, fino a renderla molto sottile.
5. Tagliare la sfoglia in rettangoli larghi circa 5 cm e lunghi circa 10-12 cm.
6. Operare tre tagli verticali su ogni rettangolo.
7. Scaldare in un tegame capiente lo strutto o l’olio di arachide
8. Friggere le Sfrappole, muovendole con un forchettone all’interno dei tre tagli, in modo da far prendere loro la classica forma accartocciata
9. Scolare e servire cospargendo con abbondante zucchero a velo.

In che modo siete soliti chiamare questo dolce tipico di Carnevale? Se siete curiosi di vedere di persona il travestimento della Marchesa Euride, visitate la seconda sala della Quadreria!

Sfrappole