Per la rubrica “Quadri che Raccontano”, oggi presentiamo un dipinto della terza sala della Quadreria di ASP Città di Bologna, dedicata al Cinquecento Bolognese, durante il quale la scuola pittorica della città prese forma. “Cristo in casa di Marta e Maria” è opera di Prospero (1512 – 1597) e Lavinia Fontana (1552 – 1614), padre e figlia, entrambi pittori.
Prospero Fontana, manierista, aprì una scuola a Bologna che contribuì allo sviluppo della pittura emiliana; qui si formò sua figlia Lavinia, alla quale trasmise il talento per i ritratti. Nel dipinto, lo stile michelangiolesco di Prospero si riconosce nella figura di Cristo, mentre le due donne sono state curate da Lavinia.
Il soggetto è riferito ad un episodio del Vangelo di Luca (10,38-42), in cui Cristo si reca nel villaggio di Betania, presso la casa delle di Marta e Maria, sorelle di Lazzaro. Le due, tuttavia, hanno comportamenti opposti: mentre Marta si mette immediatamente all’opera per accogliere l’ospite come si deve, Maria si siede ad ascoltare le parole di Cristo. Allora Marta, indaffarata e spazientita, chiede che la sorella venga ad aiutarla, ma Cristo le risponde: “Marta, Marta, tu ti affanni e ti preoccupi di troppe cose! Una sola cosa è necessaria. Maria ha scelto la parte migliore e nessuno gliela porterà via”. Con ciò, Cristo invita la donna a trovare un equilibrio tra i momenti di vita contemplativa e quelli di vita attiva.
Betania è una località della Giudea vicina a Gerusalemme, oggi parte della Cisgiordania e conosciuta come al-Azariyeh. Vi sorge un Santuario del XII sec., dedicato a San Lazzaro, nei pressi di un’antica tomba scavata nella roccia, che la tradizione identifica con quella in cui Lazzaro fu sepolto.
Commenti recenti