Il Seicento in Europa fu l’epoca dominata dal Barocco, sviluppatosi a partire da Roma in ambito artistico e poi diffuso presto nel resto del continente; nacque come un’esaltazione del potere creativo ed estroso, stile che ben si applicava all’arte e all’architettura, ma anche alla musica, alla letteratura e alla filosofia. La vita delle classi abbienti cominciò ad essere caratterizzata da sfarzosità in continuo aumento, da un ritorno al lusso e alla sensualità.
L’abito femminile subì notevoli cambiamenti, raggiungendo un’alta espressione di raffinatezza, manifestata attraverso forme sempre più voluminose ed ingombranti, come è evidente nei sei volti di donne realizzati da Giovanni Antonio Burrini all’inizio del XVIII sec. e provenienti dall’eredità della Marchesa Euride Manfredi Gozzadini.
Già nel Rinascimento la moda obbligava la donna a portare sotto gli abiti rigidi corsetti steccati, che nel Settecento si assottigliarono ancora di più, talmente stretti da impedire, a volte, la flessione del dorso in modo naturale. Per quanto riguarda l’abito abbandonò il modello verticale e passò ad una forma ampia e rotonda, quasi a campana; fece così la sua comparsa una struttura da legare sui fianchi, detta panier.
Nella seconda metà del Settecento, dall’Inghilterra giunsero nuovi modelli di abiti femminili chiamati Robe a l’Anglaise. Questi nuovi modelli proponevano sempre un design ampio, ma più lineare, con il dorso più stretto e con pieghe cucite fino in vita che andavano a fondersi con una grande quantità di piegoline in un’ampia gonna che scendeva fino a terra.
Con la Rivoluzione Francese del 1789 la moda cambiò di nuovo in conseguenza alla diffusione dei nuovi ideali politici e sociali: niente più sfarzi e ostentazioni, a chiusura di un secolo di moda ricca ed eccessiva, che rimase un’esclusiva del Settecento.
Francesca Draghetti
Samar Hasheti
Giorgia Luchini
Michelle Paduano
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