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Due giornate dedicate al tema dei Diritti dell’infanzia che si collocano all’interno del più articolato programma di eventi dal titolo “Bologna città delle bambine e dei bambini. I diritti dell’infanzia e dell’adolescenza” ideato dal Comune di Bologna.

Protagonista dell’attività è la “Ruota dei bambini esposti” un oggetto storico che racconta, in qualche modo, la genesi dell’affido familiare.

L’evento che ospiteremo in due giornate, martedì 29 novembre e martedì 6 dicembre all’interno dei locali di Palazzo Rossi Poggi Marsili, è intitolato Ieri e oggi: dalla “Ruota degli Esposti” all’accoglienza famigliare ed è dedicato ai ragazzi delle scuole medie.

Articolato in due momenti, una prima parte vedrà un excursus storico sul tema dell’infanzia abbandonata per introdurre e contestualizzare la visione dell’antica “Ruota degli Esposti”, mentre la seconda parte, più operativa, prevederà il coinvolgimento dei ragazzi nelle attività organizzate con la collaborazione del Centro per le Famiglie. 

Un’esperienza che rappresenta una tappa importante  verso la comprensione della storia e delle forme di accoglienza e solidarietà tra le famiglie della Città e verso la scoperta di come la comunità locale si sia adoperata nei secoli per i diritti delle bambine e dei bambini.

Un po’ di storia:
La “Ruota dei bambini esposti”, ad oggi custodita all’interno del museo ed esposta nella sala 6, è stata rinvenuta nel deposito del Baraccano e restaurata da ASP Città di Bologna nel 2016. Essa costituisce la testimonianza dell’esistenza di una primordiale forma di accoglienza e affido familiare.    

La nascita della Ruota si colloca in un contesto storico in cui l’abbandono della prole era un fatto ammesso che si verificava con estrema frequenza. Veniva utilizzata dalle madri o dalle famiglie che abbandonavano i propri figli nella speranza che qualcuno potesse provvedere alla loro sopravvivenza e alla loro crescita.

In funzione nell’Ospedale dei Bastardini di via d’Azeglio, a Bologna, la ruota mostrava una finestrella rotante inframuraria e permetteva alle madri che abbandonavano il figlio di non essere viste mentre adagiavano il bambino dentro la finestrella, che una volta azionata, lo introduceva all’interno della struttura dove qualcuno se ne sarebbe preso cura.

Per informazioni e prenotazioni  scrivere a :

laquadreria@aspbologna.it | progetti@aspbologna.it